Nature snaturate

Peccato. Sono uscita dalla sala di Oceani3d in preda a una rabbia incontenibile.

Ma come si fa, come si fa a rovinare un documentario meraviglioso con quei tre coglionazzi di Aldo, Giovanni e Giacomo che impazzano devastando il film con il loro patetico commentario.
Non era una pubblicità della Wind, questa. Non si trattava di abbindolare qualche ragazzino con l'ennesimo trucchetto "risparmi oggi-spendi domani".
Non c'era bisogno di goliardie, cazzate, e altre amenità votate a una comicità sempre uguale e, diciamocelo, abbastanza "pezzente".

Il
bellissimo documentario costato sette anni di lavori e riprese aveva diritto al rispetto, quel rispetto che, come sempre, ci manca.

Ma il pasticcio, guarda caso, è tutto italiano. La  versione originale ha una sola voce narrante che commenta i mar profondi in cui vivono tartarughe, squali, foche, pesci stranissimi come la "ballerina spagnola".
Immagini mozzafiato, che fanno commuovere per la loro bellezza (confesso che la dimensione 3 D aggiunge un tocco magico, ma la magia è comunque...già presente, in dose massiccia).
Invece eccoli, i tre "pirla" che mettono su un siparietto mentre con le loro voci stridule fanno battute da sbadiglio rovinando la bellezza di animali e paesaggi.
Di fronte al magico, misterioso canto delle balene loroc osa fanno? Ci parlano sopra.

"e poi ci hanno raccontato che in Francia e in Inghilterra i bambini in sala si erano tutti addormentati ... quindi ci voleva una ventata d'aria fresca". Dicono, per difendersi, i tre teppisti.
"In realtà la nostra vera intenzione" - ha scherzato Aldo - "era fare il doppiaggio sott'acqua, ma non avevamo abbastanza fiato....".. Ecco, appunto: perché non sono annegati???

In giorni così delicati come questi, giorni di marea nera, di ennesimo stupro della natura, il fare selvaggio che ha inquinato perfino un documentario mi irrita, mi innervosisce, mi fa pensare che l'uomo è sempre più stupido di quanto abbiamo sospettato un attimo prima.
E molto, molto più egocentrico.
Non c'è nessun bisogno di mettersi in mezzo: la natura parla da sola, parla quel linguaggio meraviglioso, incantato, fatto di misteri e stupori.
Già, ma lo stupore non è più il benvenuto, in un mondo fatto di diascalie che tutto spiega, tutto rende perimetrato, misurabile, replicabile, come i quadri di Andy Warhol.
Eccoci sempre in mezzo, come un prezzemolo. Urticante, sconsiderato. E, soprattutto, egocentrico.
La natura è perfetta...anche senza il nostro cicaleccio.
I momenti più belli, nel film, sono stati quelli in cui i tre, forse per deglutire, hanno taciuto qualche secondo.
Il silenzio, l'immenso silenzio del blu, interrotto solo dal fluttuare dell'acqua, era magnifico. Era sacro. Era un quadro vivente che apre la bocca lasciandola sospesa, come un tappeto volante.
Non roviniamo anche questo. Per favore. Non roviniamolo.