Il fascino della contaminazione



Non solo librerie, in rete. Ibridamenti è un' iniziativa molto interessante che schiera i blog e li aggrega seguendo argomenti particolari. Dunque un "raduno" mirato, anzi miratissimo. Si tratta di un laboratorio sperimentale della Scuola di Dottorato in Scienze del linguaggio, della cognizione e della formazione.
Che non può non tener conto della prosa e degli esperimenti letterari, come ci racconta Maria Maddalena Mapelli...

di Daniela D’Angelo
danieladangeloscript@gmail.com


Prosegue il nostro viaggio attorno al web alla ricerca di curiosità editoriali e letterarie. E scopriamo che il fenomeno dei blog ha una nuova dimora, una casa aperta e connessa: http://ibridamenti.splinder.com/ Nasce, infatti, un progetto interessante e articolato: un Laboratorio sperimentale della Scuola di Dottorato in Scienze del Linguaggio, della Cognizione e della Formazione in collaborazione con Splinder. Che però si lega anche all’editoria classica con la progettazione di una collana di pubblicazioni che scaturiranno dalla riflessione portata avanti dai e attraverso i blogger partecipanti.
Per saperne di più abbiamo intervistato Maria Maddalena Mapelli (http://maddalenamapelli.splinder.com/ ), responsabile e coordinatrice del blog Ibrid@menti.

Daniela D’Angelo
danieladangeloscript@gmail.com



Che cosa è Ibrid@menti, come nasce il progetto? 

Ibrid@menti è un’idea semplice: fare ricerca insieme ai blogger. Non intendo un banale con i blogger. Ma un preciso: assieme ai blogger. Stiamo creando dei gruppi misti di ricerca in cui persone che provengono dall’Università lavorino assieme ai blogger su temi di ricerca precisi. Ibridamenti, che è un progetto coordinato dal professore Umberto Margiotta ( http://venus.unive.it/philo/index.php?module=pagemaster&PAGE_user_op=view_page&PAGE_id=45 )
nasce da un accordo di convenzione tra l’università Cà Foscari di Venezia e la piattaforma Splinder e vuole creare, appunto, un ponte tra accademia e blogsfera. Il luogo di incontro è il blog che costringe i ricercatori non a calare le loro teorie dall’alto, ma a partecipare ad una Comunità di pratica virtuale in cui l’osservazione passa attraverso la partecipazione.


Il laboratorio Ibridamenti sta effettuando una ricerca psico-antropologica attraverso blog partecipanti. Ibridamenti però è anche un progetto editoriale…
Sì, le due cose sono legate. Nel blog si crea una Comunità di pratica se si ha un progetto a breve termine attorno al quale lavorare. Il nostro primo obiettivo è scrivere un libro sul tema “L’ascesa dei blogger. Arti della connessione nel virtuale”. Mario Galzigna ( http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=7043&persona=000342&vista=curr ) coordina la collana Ibrid@menti nella quale verranno via via pubblicati i lavori di ricerca elaborati a partire dal blog. Coautori saranno ricercatori e blogger.


Quali sono stati i temi affrontati su Ibridamenti che hanno maggiormente appassionato i blogger, che, quindi, hanno ricevuto più commenti? 

Sicuramente la ricerca in sé, la scelta dei blog da osservare, le discussioni in merito al metodo da adottare. Ma anche gli spazi riservati all’autocritica ( Diciamocele tutte ) e alle proposte di interpretazione del “cos’è un blog”.


Riguardo al fenomeno dei blog, a quali punti fermi – evito apposta la parola “conclusione” – è arrivata la riflessione su Ibridamenti? 

Che la blogsfera è un mondo complesso e che qualsiasi definizione, per quanto sofisticata, non riesca a restituire la poliedricità del cosiddetto fenomeno blog. Proprio per questo puntiamo all’osservazione partecipata che ci restituisca un’immagine qualitativa di singoli blog, o di gruppi di blogger (quelle che abbiamo definite le nicchie) in modo da cercare di capire quali siano i singoli, irripetibili e unici stili di connessione. Sarà un passaggio successivo quello di riuscire a capire se, nella diversità, esistano delle invarianti. E se avviare perciò altre ricerche che guardino il fenomeno più dall’alto.


Blog e scrittura. Cosa si può dire in proposito, sempre alla luce dell’esperienza Ibridamenti?
Direi che la rubrica, SCRITTUREinrete, ( http://ibridamenti.splinder.com/tag/scritture_in_rete ) curata da Melpunk e alla quale hanno aderito con loro testimonianze molti blogger-scrittori, ha evidenziato che c’è una rivoluzione in atto: che scrivere post è una sfida che viene dal basso, una sfida che partendo dall’interazione e dalla rete sta mettendo in discussione la scrittura tradizionale, quella per intenderci della carta stampata e dell’editoria classica. Una sfida che non solo cambia il modo di scrivere, ma anche la modalità di fruizione dei testi da parte dei lettori. Il tutto in tempi molto rapidi.


Una curiosità: in che modo siete approdati al nome “ibridamenti”, quali altre parole sono state pensate, e poi scartate, per nominare questo progetto?
Ti assicuro, trattasi di colpo di fulmine a prima vista. Ibridamenti: non poteva che chiamarsi così. E non c’è stato nessuno che ha proposto nomi alternativi. Casomai pullulano adesso i derivati: dagli ibridi arrivano le idrid@zioni all’insegna dell’ ibrid@rsi e via discorrendo.


Due incontri, non virtuali ma reali, a Roma e a Milano. Come è andata? 

Al di sopra delle aspettative. Da Roma WilliamNessuno è tornato con una nuova rubrica VideoStatements ( http://ibridamenti.splinder.com/tag/videostatements ) che ha portato l’immagine su ibrid@menti e alla quale tengo molto. Da Milano, cosa dirti? E’ nato nel giro di un paio di giorni Ibirr@menti ( http://ibridamenti.splinder.com/tag/ibirr%40menti ) il primo blog satellite di Ibrid@menti e due altre idee: uno spazio da dedicare alla poesia e uno alla prosa. Il passaggio dall’on all’off secondo noi è fondamentale: non solo per impostare la ricerca che è organizzata, oltre che sul blog anche in seminari in presenza, ma anche perché segna il salto antropologico in atto. Gli ibridi sono persone che vivono connesse e non-connesse. 


http://ibridamenti.splinder.com/