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Numero 10



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A spasso nella blogosfera

Ovvero: Io non ho mica capito proprio tutto.

 

Quando si dice un mondo nuovo!

Posso fare la voce, un po’, fuori campo? O fuori tempo?

Potrei titolare questa mia così: anche io ho fatto il mio ingresso nel ventunesimo secolo.

Come?

Tutto è iniziato qualche settimana fa quando, attirata da sempre dalle parole, da come si combinano in frasi, pensieri, canzoni, poesie, in maniera un po’ presuntuosa ho deciso di volerne fare una professione. Perlomeno di provare.

Per fortuna, con un minimo di consapevolezza critica, partendo dal principio.

Cioè?

Iscrivendomi a un corso per correttore di bozze. Anche per editor, in verità, ma sul momento avevo preso molto sottogamba la cosa, una sorta di seconda battuta.

Correggere formalmente un testo, virgolettare un discorso riportato, mettere in corsivo parole da evidenziare, e che ci vuole? per uno che ha fatto il Liceo Classico una vera passeggiatina di salute.

Ah sì?

La realtà dei fatti ha comportato un tuffo dalla piattaforma (e con un salvagente modesto) nella realtà della comunicazione multimediale.

C’è tutto un mondo intorno…

Molto multimediale. Anche quello che sembrava noto si è superevoluto in una maniera che ho stentato a riconoscere: mi sono sentita come si sarebbe sentito Benedetto Croce davanti alla sintassi dei messaggini. Colta da malore.

Un universo parallelo che, non ho capito come, fino a quel momento mi aveva solo sfiorata.

Non mi era mai venuta la curiosità di capire, di esplorare gli spazi infiniti che ci sono fuori dal mio microcosmo, devo riconoscerlo, desueto. Desueto? Desuetissimo.

La solita lagna sulla globalizzazione figlia, o figliastra poco amata, della (attenzione sto introducendo il concetto) rete ?

No: un occhio spalancato all’improvviso e attratto con curiosità da blog, giornali in rete, organizzazione metodica di spazi infiniti, una commistione di concetti mutuati dalla carta stampata a partire da Gutenberg mescolati a quelli nuovi nuovi, nati dalla rete e con la rete, che mi ha attratto molto.

Non posso certo dire di aver guardato la cosa con stupore infantile: qualunque pargolo sarebbe sicuramente più avanti.

Io ci capisco ancora poco: mi perdo!

Chi ha inaugurato il concetto di navigare in rete, è stato un po’ settoriale: naufragare in rete è sicuramente più aderente alla realtà, per quanto mi riguarda, almeno..

Lo so, sono arrivata tardi, ma nulla è perduto!

Ma la cosa più strana è stata che parlare di rete, web, blog e insieme di libri, riviste, traduzioni, del corretto uso della lingua italiana mi ha fatto capire il significato di multimediale: un media non esclude l’altro, lo completa. Se lo sai usare. Se non ne scegli uno escludendo completamente gli altri.

Se scrivere sms-ticamente non ti fa dimenticare la consecutio, se stringare il modo di esprimerti in un post non ti fa dimenticare di ragionare su più piani, anche profondi.

Durante il corso sono entrata in contatto con persone che, in settori diversi, con media diversi, mi hanno dato la percezione di quello che mi stavo perdendo.

Chi di noi non è convinto di leggere?

Tutti, ovvio. Ma io mi sono dovuta chiedere: che cosa sto leggendo e come lo recepisco?

Non è che io sia un po’ tonta (mi auguro), ma certo è stato necessario rivedere alcuni punti considerati fermi delle conoscenze che pensavo di avere.

Affacciarsi a questa finestra ha rimesso in moto lobi del mio cervello che credevano di essere aggiornatissimi. Sinapsi ormai arrugginite si sono guardate intorno e si sono dette: “Ma pensa?”. Ho scoperto che c’è anche un galateo per l’utilizzo di Internet, in particolare per organizzare le conoscenze su MySpace, che credo che sia una sorta di grossa rubrica “telefonica” multimediale (forse). 

(Tiziana Monicchi)