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Numero 18



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Se questa è una società...


La nostra civiltà crede di vivere le "magnifiche sorti e progressive". Non è così, però. E, prima o poi, i bubboni vengono a galla...

di Francesca Pacini



Conosco Pino Scaccia, virtualmente, in quanto ci scambiamo email, da diversi anni. Da quando gli feci la prima intervista per Silmarillon. Lui è gentilissimo cosa rara) e ti risponde sempre e comunque (cosa altrettanto rara nei nostri tempi " che corrono"). 
Stavolta parliamo delle illusioni che affliggono la nostra società...



Le illusioni, oggi, della nostra società civile. Secondo te stiamo vivendo le "sorti magnifiche e progressive", proiettati verso il futuro, o stiamo tornando verso l'imbarbarimento dei costumi?

Assolutamente, irrimediabilmente a marcia indietro. Torniamo alla giungla, addirittura forse alle clave, dove il più forte domina e non ci sono ragioni che tengano. Naturalmente con una differenza: il più forte non è necessariamente il più possente per fisico, e neppure il più intelligente. Ma il più ricco, in grado di comprare chiunque. Con arroganza barbara, appunto.

Quali sistemi "falsi" propone il modello mediatico?

L’idea soprattutto che il valore assoluto sia rappresentato dal denaro. Dunque, c’è una corsa stupida ai modelli considerati di successo, a un’immagine finta di conquista. E’ il festival dell’apparire e a pochi importa ormai l’“essere”.

A livello mondiale, quali "credenze", a tuo avviso, minacciano il nostro pianeta?

C’è la convinzione che comunque ci salveremo. Facciamo di tutto per distruggere le risorse, illudendoci che siano infinite. Invece non è così. Un secolo fa sulla Terra eravamo neanche due miliardi, fra un secolo saremo trenta miliardi. Dovremmo cominciare a gestire la sopravvivenza futura.

Le guerre. Ci illudiamo ancora di risolvere i problemi con i conflitti armati. Non impariamo nulla?

Purtroppo no. E’ il concetto iniziale che si ripropone. Anche a livello di Stati vige la legge del più forte, aumenta la sopraffazione senza capire che le guerre non solo portano lutti e rovine, ma sono anche disastrose da un punto di vista economico. Insomma, sono dolorose e inutili. Ma insistiamo, cocciutamente a fare e a farci del male. 

La più grande "illusione" italiana?

Non c’è dubbio: di essere ricchi. C’è un benessere diffuso che è sicuramente finto. In un Paese in crisi abbiamo il record del superfluo, ci si illude di potersi permettere un tenore di vita che invece è frutto di debiti. Prima o poi bisognerà fare i conti. E sarà devastante.

Ti ringrazio di cuore, Pino. Sei sempre gentile e disponibile.
Cosa difficile, oggi...