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Numero 16



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In ricordo di Piero Ciampi

Rossella Seno non è solo bella, è anche e soprattutto brava. Cantattrice, interprete di gran classe, a un certo punto incrocia le opere del celebre, compianto artista. E decide di portarle in scena, con gran successo. Il fascino della memoria poetica rivive nella voce vibrante di questa veneziana adottata da Roma...


di Ettore Luttazi

Bella, rossa e veneziana.
Rossella Seno, cantattrice di grande talento, a un certo punto della sua fortunata carriera incontra la figura di Piero Ciampi, uno dei più grandi poeti e cantautori italiani.
Le abbiamo chiesto di raccontarci il suo personale incontro artistico con questo “poeta maledetto”e le sue opere, e di ricordarci chi era Piero Ciampi. 


Rossella, dopo tante esperienze in teatro, in tv e sul grande schermo a un certo punto della tua carriera è arrivato Piero Ciampi. E tutto è cambiato.
Hai preso parte come protagonista al film “Adius. Piero Ciampi ed altre storie”di Ezio Alovisi.
Ci racconti come è nata la tua partecipazione a questo film e cosa ha significato per te? 

Certo!
Inizialmente ero stata presa per una piccola parte recitata nel film.
Proposi al regista Ezio Alovisi di farmi cantare, ma lui all'inizio disse di no.
Poi ci ripensò e nacque la versione recitata e cantata de L’amore è tutto qui di Piero Ciampi, diretta dal Maestro Lilli Greco, che nel film mi accompagna al piano.
Da li’ magicamente è successo di tutto.
Si decise di promuovere il film in modo diverso, con un avant-film, una sorta di teatro canzone e si decise di farlo con me. E poi sono venuti altri progetti dedicati a Piero. 


E infatti, oltre al film a lui dedicato, tu hai pubblicato un ep con i suoi grandi successi e un inedito intitolato “E il tempo se ne va” scritto da Ciampi e Gianni Marchetti ai tempi del loro sodalizio.
“E il tempo se ne va” è anche il titolo dell' ep , com'è nata l'idea di questo progetto che nel 2008 ha vinto un premio speciale al Premio Ciampi di Livorno?
Proprio dal film e dall'avant -film in cui cantavo le canzoni di Piero e ha preso corpo subito dopo la realizzazione del film, durante il periodo di promozione.
In quell'occasione ho conosciuto Gianni Marchetti e dal nostro incontro è nato questo ep, arrangiato e diretto da lui che contiene tre editi e l'inedito che gli dà il titolo, E il tempo se ne va
Con questo progetto discografico ho partecipato al Premio Piero Ciampi di Livorno nel 2008 e ho vinto un premio speciale nel 2008.
Adesso, invece, è in vendita, un cofanetto distribuito dalla Sony Piero Ciampi e le sue canzoni, uscito lo scorso gennaio, e contiene il film di Alovisi e un cd audio con diciassette canzoni interpretate da Piero Ciampi e l' inedito E il tempo se ne va che canto io.

Se dovessi raccontare brevemente chi era Piero Ciampi a chi non lo conosce cosa diresti di lui?
Semplicemente che era un poeta, il poeta della verità...


E invece il tuo “Piero Ciampi” quello che è entrato nella tua vita e è diventato un punto fermo della tua carriera?
Quale periodo della sua vita e della sua carriera ti ha conquistato e colpito di più e perché?

Non c’è un periodo preciso. 
Ho letto tutto quello che è stato scritto su di lui, ascoltato per ore i racconti di chi l’ha conosciuto, ho cercato di ripercorrere la sua vita, ma soprattutto ho ascoltato le sue canzoni e letto le sue poesie, i suoi racconti.
Fa parte della mia vita ormai.
Probabilmente è la figura maschile più costante nella mia vita!



Capita spesso che grandi artisti italiani, grandi maestri, dopo la morte vengano messi da parte nonostante il patrimonio artistico che hanno lasciato, penso a Endrigo, Lauzi e altri ancora.
Quanto è ricordato Piero Ciampi e perché secondo te capita che alcuni vengano dimenticati o non ricordati abbastanza?
E’ una domanda che mi pongo spesso anch’io.
Succede anche quando sono in vita comunque, basta pensare a Bindi.
Quanto e’ ricordato Ciampi? Quanto sono ricordati gli altri? Troppo poco. Anche se poi continuiamo ad attingere ai loro repertori perché a parte Vinicio Capossela non mi sembra che nel panorama della musica italiana ci sia granché o .. sbaglio?

Cosa si dovrebbe tenere vivo della figura artistica di Piero Ciampi o della sua vita, oltre le sue opere intendo?
Com'era lui. Non si è piegato al sistema...


Cos'è per te la memoria?
Quello che siamo. O almeno quello che dovremmo essere.
Per quello tendono a farci dimenticare.

E secondo te per Piero Ciampi cosa poteva essere la memoria? 
Ci sono dei suoi testi che trattano la memoria?
A questa domanda ti rispondo citandolo.
“E’ il ricordo che mi impedisce di perdonare...Non riesco a dimenticare i seicentomila ragazzetti che trent’anni fa hanno dato la loro cultura e la loro vita per salvare me e la mia cultura. Non dimentico un ragazzetto di diciotto anni che allora si fece sgozzare da un soldato straniero per garantirmi un pezzo di terra su cui essere poeta. Io questo non posso dimenticarlo e sono infelice perche’ io sono vivo e loro no, ma non faccio dei blues che cantano i morti, io canto delle persone che sono vive dentro di me, che mi porto dentro da trent’anni. Loro hanno salvato la mia terra e la mia cultura, mi hanno fatto conoscere la preghiera e grazie a loro oggi sono bello, bellissimo, il piu’ bravo e non perdono, non perdono gli altri, quelli che uccisero.” (Piero Ciampi a Lina Agostini)


Quali sono i tuoi progetti in corso d'opera in questo momento?
Trenta fiaschi di Chianti offerti da Piero Ciampi, lo spettacolo di promozione del cofanetto.

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