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Numero 8



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Tradizione e tecnologia

Il mondo contadino è sempre più lontano dalle nostre realtà. Ma Carlo Zaccaria con il suo blog aziendale ha trovato il mondo per far conoscere la sua terra, con il ritmo delle stagioni che segna il raccolto, avvicinandoci, con un solo click, a una vita che mescola suggestioni rurali e modernità. Un viaggio davvero affascinante...

di Kusanagi


Carlo Zaccaria gestisce la sua azienda agricola con una visione moderna e aperta alle nuove tecnologie, che lo ha portato, due anni fa, a gestire un blog in cui si racconta e fa conoscere il suo lavoro, la sua terra, e la sua produzione.
Parliamo con lui di nuovi linguaggi, di tradizione e di innovazione nel segno delle continuità con il passato.

Per Carlo Zaccaria passare da Cascina Margaria, sede della sua azienda agricola , alla blogosfera e' stata la diretta conseguenza dell'intuizione delle potenzialità che una piattaforma come quella di Internet può offrire anche ad un'attività come la sua, in termini di divulgazione, di pubblicità e di aggregazione con altri che condividono lo stesso modo di concepire il mestiere di agricoltore oggi.

La tradizione secolare di coltivazione del riso della sua terra, la Baraggia, a cavallo tra il biellese e il vercellese, acquista coì' grazie a lui nuova vita sulle pagine del blog, in cui Carlo oltre ad illustrare gli aspetti più squisitamente tecnici della sua attivita' e dei prodotti della sua azienda, ci racconta con parole ed immagini la sua esperienza di vita e di lavoro, scandita dai ritmi ciclici delle stagioni, in indissolubile comunione con la natura circostante.

Perchè un blog, e cosa intendi comunicare con tale strumento, solo teoricamente così lontano dall'attivitàche svolgi?

Il blog è uno straordinario mezzo di comunicazione che ti permette di esprimere i tuoi pensieri, le tue sensazioni ed il tuo modo di essere e nel mio caso anche di interpretare la tua professione. Viviamo in un’epoca in cui si cerca di omologare tutto, prodotti agricoli compresi, un blog può essere un’antidoto per combattere questa degenerazione. Un blog da anche la possibilità a ciascuno di noi di far conoscere le nostre peculiarità in modo esplicito e senza filtri.

Una laurea in biologia molecolare, un trattore equipaggiato con controllo satellitare per la guida parallela: sembra decisamente che essere un contadino nel 2000 sia molto lontano dall'immagine stereotipata del contadino che molti di noi immaginano, derivata dalle memorie dei nonni piu' che dalla realtà attuale.

Un contadino in questi anni può avere a disposizione molta tecnologia in grado di proiettarlo in un sistema profondamente diverso da quello immaginato dalla popolazione. La tecnologia da sola però non basta, ha costi ingenti ed è difficile da ammortizzare in un sistema come quello contadino. La cultura universitaria è indubbiamente utile per districarsi in questo sistema agricolo moderno che richiede precisione e competenza. Credo inoltre che nulla come lo studio e la cultura facciano bene alla persona.

Ci puoi raccontare brevemente come è  cambiato il mondo contadino, nella forma e nella sostanza, dall'esperienza di tuo padre alla tua?

Il mondo contadino ha vissuto in questi anni un cambiamento non tanto dal punto di vista produttivo ma da quello commerciale, diventando sempre più condizionato da chi commercializza i prodotti della terra e che impone le proprie condizioni. Mio padre è sempre stato molto aperto, io di fatto sto proseguendo la strada da lui tracciata e che stiamo percorrendo insieme da circa vent’anni, gli ultimi tre caratterizzata dalla svolta legata alla commercializzazione diretta del nostro riso con il nostro marchio.

In particolare, come vive oggigiorno una famiglia come la tua, e quanto è condizionata dai tempi e dalle stagioni del raccolto?

La mia è una famiglia normale, la vita in campagna ti mette a stretto contatto con la natura ma ti priva dei comfort della città. Il lavoro mi impone dei ritmi molto diversi da quelli d'ufficio, in agricoltura non esistono giorni liberi e si lavora spesso anche durante le festività.
E’ indispensabile che chi ti sta vicino comprenda la ragione delle esigenze del tuo lavoro, cosa non semplice in questi anni in cui si tende a non voler rinunciare a nulla.

Cosa ti ha insegnato finora la tua esperienza su Internet, oltre a darti una visibilita' fino a ora solo sognata, come l'articolo in prima pagina su La Repubblica, e a far conoscere la tua azienda in Italia e all'estero ?

Internet è parte della mia vita, uno strumento che mi ha aperto le porte del mondo e che mi permette di essere in contatto diretto con molte persone. Grazie a Internet, chi vuole può vedere e leggere molti aspetti della mia persona e del mio lavoro, può ragionare sulle mie opinioni, può imparare a cucinare il riso come faccio io e tanto altro. Internet ha soddisfatto il mio bisogno di comunicare e di confrontarmi con gli altri. La prima pagina su La Repubblica è stata una grande emozione.

Ci puoi raccontare come e in che misura è cambiata la tua vita e la tua esperienza lavorativa in funzione del blog?

Il blog ti cambia la vita, soprattutto perché richiede parecchio tempo per seguirlo e per interagire con la blogosfera. Il mio blog aziendale, Riso Zaccaria, è diventato parte integrante della mia attività lavorativa, ed è andato ad occupare buona parte del mio tempo libero. Gestire un blog aziendale è come seguire una finestra di contatto e di scambio di informazioni della tua azienda con il modo intero. Si tratta di un’opportunità straordinaria che non deve a mio avviso essere vista esclusivamente come mezzo in grado di garantire ritorni commerciali ma semplicemente come una piazza in cui è possibile fare qualsiasi tipo di conoscenza.


In particolare quanto e' risultata fruttuosa la collaborazione con altri che come te condividono una visione moderna del tuo mestiere e che credono nelle potenzialita' comunicative di Internet ?
Mi riferisco in particolare al "compagno di risotti", Liborio Butera, che insieme a te gestisce a quattro mani il blog in cui entrambi riversate l'evidente passione per l'arte culinaria applicata al tuo impareggiabile riso.

Liborio Butera è prima di tutto una grande amico e condivide con me oltre all’amicizia proprio una visione moderna dei rispettivi lavori che facciamo e più in generale della vita stessa che racchiude nei suoi particolari e nelle sue istantanee momenti di grande emozione. Emozioni che internet ti permette di raccontare al mondo intero. Senza Liborio la mia presenza su internet sarebbe stata diversa e sicuramente meno penetrante. La passione per questo strumento e la voglia di comunicare ci accomuna enormemente. Le sinergie, il lavoro di squadra e il confronto aiutano a crescere. I numerosi risotti preparati, gustati, proiettati in rete grazie ai video di Liborio e visti da decine di migliaia di persone hanno rappresentato un grande passo avanti che proseguiremo nei prossimi mesi con molte novità, tutte nel segno della creatività e della passione per la buona cucina e il buon vino. Dai video di Liborio credo emerga soprattutto il nostro amore per le cose belle e piacevoli della vita che spesso sono le più semplici. Basta una tavola apparecchiata, un risotto preparato insieme, una bottiglia stappata e qualche oretta a discutere di ciò che ci circonda e ti rendi conto di vivere in serenità la tua vita.


Infine, raccontaci un po' dell'amore per la tua terra, che traspare dalle tue parole ma soprattutto dalle belle foto di cui hai costellato il blog, tra cui personalmente ho amato in particolare i paesaggi attorno alle risaie.
E ovviamente, parlaci delle tue cicogne...

Se ami la tua terra, questa ti ricambia quotidianamente, da quando apri la finestra il mattino e vedi il paesaggio che ti circonda a quando guardi le stelle la sera prima di andare a dormire. Sono poche le notti in cui vado a dormire senza aver prima guardato la stella polare e sono poche le giornate che trascorro in campagna senza contemplare le bellezze del paesaggio caratteristico della Baraggia.
Quanto alle cicogne, ho una predilezione particolare per questo magnifico uccello, tant’è che l’ho scelto come simbolo identificativo del mio riso. Le cicogne, simbolo di fecondità, nelle mie risaie sono numerosissime, il loro volteggiare con grazia mi da un grande senso di ottimismo. 


Approfondimenti:

Il sito della RisoZaccaria: www.zaccariarice.com
Il blog di Carlo : risozaccaria.com
Il blog culinario di Carlo e Liborio: www.risorisotto.com